Una cornice epistemologica e una proposta didattica di una pedagogia del lavoro improntata a un “placement pedagogico e trasformativo”.
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15,00€
Una nuova collana: PROTEO. Progetti Temi Epistemologie per l’Occupabilità
La collana intende dar voce agli studi teoretici e alle buone prassi che la pedagogia del lavoro, da diversi anni, elabora e realizza al fine di promuovere una idea emancipativa e formativa di lavoro anche rispetto alle più recenti emergenze sociali, culturali ed educative. Il suo stesso titolo rimanda alla caratteristica proteiforme della attuale realtà lavorativa che, a sua volta, richiede l’esercizio di menti e competenze flessibili, divergenti, attivamente adattive, resilienti, in grado di affrontare i “metacambiamenti” sociali e culturali per progettare formativamente futuro. Per questo, suo obiettivo è ospitare contributi nazionali e internazionali sui temi del lavoro, della formazione e dell’orientamento al lavoro e “sul” lavoro e delle competenze che, rispettivamente, operatori e cittadini devono acquisire e mettere in gioco nei molteplici tempi e luoghi della vita.
La collana, fortemente caratterizzata da una impronta pedagogica, è aperta anche ai contributi delle diverse scienze del management e delle organizzazioni, nella consapevolezza che la complessità della questione lavoro richiede, necessariamente, un approccio inter-, trans- e postdisciplinare.
Tra le molteplici sfide che la pedagogia si trova oggi ad affrontare, sempre maggior peso è riconosciuto alla necessità di formare a una nuova cultura del lavoro.
Le istituzioni formative, in particolare, sono chiamate a svolgere un ruolo nuovo e inedito di laboratorio di occupabilità, lì dove questa venga intesa come alchimia di life skills, career management skills e competenze tecnico-professionali.
Ma quale dev’essere, più specificatamente, il ruolo dell’università? Quello di acquisire piena consapevolezza del proprio ruolo di attore di politica attiva del lavoro, salvaguardando il primato di alta formazione culturale con uno sguardo aperto verso il futuro. L’università in cui la Pedagogia del Lavoro può nutrirsi e operare è, dunque, una università nuova, aperta, che sappia equilibrare e integrare lo sviluppo e la formazione di saperi disciplinari con saperi trasversali e orientativi.
A partire da tali presupposti, il volume offre una cornice epistemologica, da un lato, e una proposta didattica, dall’altro, di una pedagogia del lavoro improntata a un “placement pedagogico e trasformativo”.
L’esperienza dei “Dialoghi di pedagogia per l’impresa”, cui si ispira il titolo stesso del volume, richiama la necessità, tutta pedagogica, di investire su una didattica narrativa, partecipata e work-related aperta al territorio, come spazio generativo e trasformativo e l’idea dell’“impresa” non tanto, e non solo, come soggetto economico ma come azione dell’“intraprendere”, del “muovere” progetti, storie e competenze, dell’abitare un luogo e un sapere.
Daniela Dato professoressa associata di Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, dove insegna Pedagogia del lavoro, Pedagogia della marginalità e Pedagogia dell’orientamento. Da anni approfondisce il tema della formatività del lavoro e del ruolo che le competenze trasversali possono rivestire nella formazione di professionalità efficaci dotate di formae mentis creative, flessibili e progettuali. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Pedagogia del lavoro intangibile (Milano 2009), Professionalità in movimento (Milano 2014) e, con Severo Cardone, Welfare manager, benessere e cura (Milano 2018). Per Progedit ricordiamo L’insegnante emotivo (2019); con Severo Cardone e Francesco Mansolillo Pedagogia per l’impresa (2016); la cura del volume La sfida dell’inclusione (2013) e, con Isabella Loiodice, di Orientare per formare (2015).
Francesco Mansolillo è dottore di ricerca, consulente d’orientamento e componente del comitato tecnico-scientifico del Laboratorio di Bilancio delle Competenze del Dipartimento di Studi Umanistici di Foggia.
Severo Cardone, dottore di ricerca in Pedagogia e didattica dei beni culturali, presidente e responsabile delle attività di ricerca in ambito educativo per UtopikaMente Aps, attualmente è postdoctoral researcher presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo per Progedit: Formare al museo. Arte, gioco e narrazione in Pinacoteca (2014), con Daniela Dato e Francesco Mansolillo, Pedagogia per l'impresa (2016) e, con Marta Masi, Il museo come esperienza educativa (2017).
L’autore non ha pubblicato altri libri con Progedit.
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