A cura di Floriana Bernardi
Prima traduzione italiana di un nuovo filone di studi sul rapporto tra cultura, potere e cambiamento
Prezzo
20,00€
Gli studi culturali (o Cultural Studies) esplorano questioni essenzialmente ‘politiche’, per esempio il rapporto tra cultura e potere e cultura e cambiamento e la relazione tra cultura ‘bassa’ e cultura ‘alta’, proponendosi di svelare sia i pregiudizi radicati nelle istituzioni del ‘mondo reale’ (tra cui i media, la famiglia e lo Stato), sia quelli all’interno delle istituzioni accademiche. Presentando per la prima volta al pubblico italiano il pensiero di Paul Bowman, questo volume intende rinnovare la riflessione sull’agenda etico-politica propria dei Cultural Studies britannici, che sono nati a Birmingham nel 1964 e si sono rapidamente diffusi nel Regno Unito e nel mondo anglofono. Il tentativo è quello di sollecitare in Italia lo sviluppo di questo filone di ricerca che ha tra i propri precursori Antonio Gramsci ed Ernesto De Martino. Nel nostro paese gli studi letterari di anglistica e la sociosemiotica hanno in parte raccolto l’eredità dei Cultural Studies britannici, sebbene la vocazione etico-politica e la carica di militanza intellettuale di questi ultimi siano state perlopiù tradite e svilite per diverse ragioni. Nel volume, composto da cinque saggi articolati in due sezioni, sono affrontate numerose questioni di interesse degli studi culturali (tra cui origini e fondamenti, natura e pratica interdisciplinare, rapporto tra discipline umanistiche e scientifiche all’interno dell’accademia, relazione tra studi culturali e decostruzionismo) ed è presentata la teoria/pratica dell’alterdisciplinarietà. Nella seconda sezione del volume, infine, viene proposta una lettura della decostruzione come arte marziale ed è analizzata la figura dell’icona pop Bruce Lee mettendo in rilievo la sua rilevanza culturale e politica.
Paul Bowman è Senior Lecturer, responsabile della ricerca postlaurea e del gruppo di ricerca 'Race, Representation and Cultural Politics' presso la Cardiff School of Journalism, Media and Cultural Studies dell'Università di Cardiff (UK). La politica e teoria culturale e la politica della cultura pop rappresentano i suoi maggiori interessi di ricerca. È autore di numerosissimi saggi e di diversi volumi, alcuni di questi tradotti o in corso di traduzione in cinese e spagnolo, tra cui Interrogating Cultural Studies (Pluto Press 2003), Post-Marxism versus Cultural Studies: Theory, Politics and Intervention (Edinburgh University Press 2007), Deconstructing Popular Culture (Palgrave 2008) e Theorizing Bruce Lee: Film-Fantasy-Fighting-Philosophy (Rodopi 2010). Ha curato, inoltre, i volumi critici sull'opera di Slavoj Žižek The Truth of Zizek (Continuum 2006), Jacques Rancière Reading Rancière (Continuum 2011) e Rey Chow The Rey Chow Reader (Columbia University Press 2010).
Floriana Bernardi insegna Inglese nella scuola secondaria di secondo grado ed è dottoranda di ricerca in "Teoria del Linguaggio e Scienze dei Segni" presso il Dipartimento di Lettere Lingue Arti dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'. I suoi principali interessi di ricerca includono la socio-semiotica, gli studi culturali, postcoloniali e di genere. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Roberto Saviano: a Media Phenomenon to Recount the South, "Gazes, Targets, (En)Visions: Reading Fatima Mernissi through Rey Chow" in Social Semiotics Special Issue: Rey Chow and Postcolonial Social Semiotics (Routledge 2010) e "Fatema Mernissi e la traduzione culturale. Le donne e il cyber-Islam", in PLAT (Pensa Multimedia 2009).
L’autore non ha pubblicato altri libri con Progedit.
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